Un filosofo per guardare avanti - Numero 17

SOMMARIO DELLA SEZIONE:

  • UN FILOSOFO PER GUARDARE AVANTI
  • LA DESTRA IN EUROPA


    UN FILOSOFO PER GUARDARE AVANTI

    In questi giorni particolarmente tristi e drammatici, in cui, qualunque sia la nostra opinione rispetto alla tragedia della guerra, non possiamo non porci degli inquietanti interrogativi, ho ripensato alle parole di uno dei pensatori per me più affascinanti e positivi del secolo passato : Karl Popper. Popper è un intellettuale atipico nella cultura del Novecento, caratterizzata da scetticismo, perdita di valori, indifferenza; un secolo in cui troppe persone hanno avuto la presunzione di conoscere la verità e hanno posseduto gli strumenti per imporla; troppe persone hanno ritenuto di aver il diritto-dovere di soffocare la naturale inquietudine e l’aspirazione alla ricerca personale che caratterizza soprattutto le giovani generazioni. Popper ci ha insegnato non a censurare sterilmente, a condannare, a distruggere, ma a costruire….." Il mondo in cui viviamo è il migliore nella storia della specie, eppure intellettuali e media ripetono quotidianamente le loro geremiadi. Anche per questo sono ottimista. Sono convinto che possiamo salvarlo, questo mondo, anche con l’esempio della speranza nel futuro, della fede nella scienza e nella ragione." Il suo messaggio assume per tutti noi, ma soprattutto per i giovani in questi tempi così drammatici, un significato particolarmente positivo: in lui vi è la spinta verso nuovi orizzonti, il gusto della ricerca che è poi il gusto della vita, della scoperta di sempre nuovi modi e possibilità di vita. La società aperta che egli teorizza è una risposta alle ansie ed alle inquietudini, al disorientamento che circonda soprattutto le giovani generazioni: una società in cui possono e devono convivere molteplici scelte di valori, filosofie, fedi religiose, è una società in cui ci si confronta dialetticamente sui problemi e si cercano soluzioni che non siano mai esaustive e, soprattutto, che non siano mai escludenti. Solo la capacità di riconoscere i nostri errori ci permette di superare la nostra ignoranza, di non sprofondare in un baratro di insipienza. "Io penso che questo consapevole atteggiamento critico nei confronti delle proprie idee è l’unica differenza davvero importante tra il metodo di Einstein e quello dell’ameba". Sia Einstein che l’ameba errano, ma differente è l’atteggiamento di fronte all’errore. Einstein va alla caccia dell’errore e fa morire la teoria che sull’errore si fonda, l’ameba muore con la propria teoria errata. Gli uomini si dividono fondamentalmente in queste due grandi categorie : fra coloro che assumono quale modello il grande scienziato e coloro che scelgono l’ameba. Perciò Popper è stimolante, perché non propone un impossibile ed acritico" ritorno ad un’infanzia più o meno felice", ma ci invita ad andare avanti , a metterci in discussione assumendoci le nostre responsabilità di uomini, ci invita a farci carico della "croce dell’umanità, della ragione, delle responsabilità." Il messaggio di Popper è forte e concreto, è un messaggio di azione..."il segreto è che ho sempre cercato di essere attivo", di amore per la sfida che porta alla continua scoperta…" incontrare un problema ,vederne la bellezza e innamorarsene. E poi sposarlo e vivere assieme felici." Questa è la risposta alla domanda di Popper "Che cosa dobbiamo fare per rendere il mondo possibilmente un poco migliore?" Stimolare tutti noi, ma soprattutto i giovani ad affrontare nuove sfide, a percorrere nuove strade , far sì che trasmettano poi ad altri il gusto della ricerca per realizzare nel miglior modo possibile una società in cui sia possibile per tutti vivere concretamente "la sicurezza e la libertà"

    Pierangela Bianco


    Cristiana Muscardini, LA DESTRA IN EUROPA, Ulisse edizioni.

    Si apre con una prefazione di Gianfranco Fini questo agile libro che ricorda l’impegno della Destra in Europa. Il Presidente di AN ricorda subito la vocazione europeistica dell’Italia, radicata nel MSI-DN che già nel 1957 aderì al progetto europeo con il voto favorevole alla Camera. La linea della Destra italiana nell’ Unione europea è sempre stata quella di " un’Unione che non sia il superamento delle sovranità nazionali, bensì una loro armonizzazione". E a questo Cristiana Muscardini si è sempre attenuta. Nelle pagine de La Destra in Europa viene ricostruito il cammino di Alleanza Nazionale dal Congresso di Fiuggi alla "Convenzione Europea", collaborando a costituire il gruppo " Unione per l’ Europa delle Nazioni" (UEN) nel 1999. Del gruppo fanno parte l’RPF ( Rassemblement pour la France); il Fianna Fail (Irlanda); il Partido Popular portoghese, il Partito del Popolo danese. Nel frattempo hanno stabilito relazioni con esso il Partito nazionale slovacco, il Partito ceco ODS, il Partito lussemburghese per la democrazia e la giustizia sociale, il Partito repubblicano albanese, la Lega nazionale conservatrice e l’Alleanza della destra polacche, il Partito del popolo estone.L’impegnativo lavoro della Muscardini ha avuto un notevole riconoscimento : nell’ambito dei 626 deputati il Parlamento europeo ha designato 16 a rappresentarlo all’interno della Convenzione : Cristiana Muscardini rappresenta la Destra europea, cioè l’UEN e Alleanza Nazionale. La Muscardini ha sempre lavorato per creare più spazi democratici in Europa e meno burocrazia; un’Europa in cui le competenze siano visibili; una casa comune in cui siano degnamente rappresentate le diverse istanze sociali, religiose,culturali. Ma in queste pagine è presente anche la decisa avversione ad una politica solo monetaria, senza una precisa politica economica dietro, senza una grande visione politica che ne costituisca l’humus in cui crescere