Ancora Fini - Numero 47

Ancora una volta Fini la fa da protagonista! Si può dire che ultimamente non ci sia questione spinosa che non conosca una sua presa di posizione. L’ultima (fino a quando?) è quella relativa ai cosiddetti presidi-spia,una nuova "funzione" nel’ambito della scuola italiana…! Lo scontro è con il ministro Maroni, messo sul chi va là a proposito del ddl sulla sicurezza e sulla sua incostituzionalità, proprio riguardo la denuncia che i presidi dovrebbero fare nei confronti dei figli degli immigrati irregolari. Arriva il Consiglio d’Europa a prendere posizione contro i "respingimenti" dei clandestini? Puntuale arriva la posizione di Fini che, pur affermando che il respingimento non viola il diritto internazionale ( in linea con quanto dice l’UE, che è cosa ben diversa dal Consiglio d’Europa); sottolinea la necessità di "verificare se, tra i respinti, vi sono alcuni che hanno diritto a chiedere l’asilo".Ragionamento che non fa una piega! Esplode lo tsunami del caso Veronica Lario- Silvio Berlusconi? E’ presso la Fondazione di Fini che la signora Lario invia lo scritto che mette in difficoltà il capo del governo. Come dire, non solo invio la lettera presso i media a Berlusconi più ostili, ma addirittura la invio al gruppo di riferimento di colui che appare il suo più accreditato concorrente: Fini. Ma abbiamo forse dimenticato anche le posizioni personali di Fini a proposito, ad esempio, della procreazione assistita? E via dicendo. Insomma Fini si è ritagliato il ruolo, volente o nolente, soprattutto grazie alla sua carica istituzionale, di colui che rimette le discussioni sul binario giusto, limando e sottolineando "deviazioni" o irregolarità, dall’alto di uno scranno non politico, non ideologico. Si è assunto la veste di custode della correttezza costituzionale e civile della discussione politica. E ci riesce bene, perché - al di là della condivisione delle sue posizioni - i ragionamenti vengono sostenuti con fredda lucidità. D’altra parte nel suo nuovo ruolo di Presidente della Camera, se non vuole perdere visibilità nel dibattito politico, è proprio in questa direzione che si deve muovere. Certo queste sue uscite non sono sempre accettate serenamente, anzi.Già quando era presidente di AN più di una volta le sue posizioni sono state criticate all’interno del partito e noi non abbiamo mai mancato di farlo notare. Si diceva che proprio l’alterità delle posizioni finiane era il collante delle diverse anime all’interno di AN. Ora la faccenda è cambiata, è nato il PdL e la "vecchia" AN ha i suoi punti di forza maggiore in uomini che rivestono cariche istituzionali e che quindi non possono, o non potrebbero, entrare direttamente nella discussione più "politica" : Fini, La Russa, Alemanno, Gasparri. Ma Fini inizia a dare fastidio…Infatti. Infatti su Il Giornale di domenica 17 maggio appare una lettera di Sandro Bondi, ministro dei Beni culturali e coordinatore del PdL (insieme a Verdini e a La Russa); rivolta proprio a Fini. In buona sostanza Bondi richiama Fini a non fare più il battitore libero ma a partecipare attivamente "pur considerando il suo attuale incarico istituzionale, alla ricerca e alla formulazione della identità e della linea politica del nuovo partito, piuttosto che seguire una "svolta personale", come ha scritto Ferrara, che pure gli dà "forza personale, prestigio e capacità efficace di azione politica e parlamentare". Più chiaro di così! Siamo sicuri che l’invito cadrà nel vuoto! Sì, proprio così. E’ inutile guardare ad una svolta "buonista". Ma veramente Fini potrebbe emendare, mitigare, smussare le sue posizioni? No, non può ed almeno per una buona ragione : Fini, in buona fede e con sofferenza secondo alcuni ( come per chi scrive); in mala fede e per opportunismo carrieristico per altri, sta attuando una svolta epocale su molti temi.Deve proseguire e concludere questa sua operazione, se non vuole che tutto cada nel vuoto. Ha ragione Bondi quando, nella lettera, richiamando le parole di Ferrara dice che "il rischio è quello di abbracciare posizioni culturali distanti dalle nostre, in cui l’irenismo o l’eclettismo si coniuga specularmente all’indebolimento delle proposte politiche e programmatiche". Ma sperare che Fini si allinei in una specie di "pensiero unico" (anche se ovviamente non è proprio in questi termini) non è realistico. Al momento di andare online attendiamo la risposta di Fini, che certamente non si farà attendere.


Antonio F. Vinci

Sandro Bondi, Caro Fini, non giocare da solo e aiuta il PdL, il Giornale,17 maggio 2009, pp.1-11