COME L’ARABA FENICE … - NUMERO 63

Puntualmente, ogni volta che il Barbarossaonline riprende la pubblicazione, l’editoriale vuole trovare giustificazioni per gli immancabili ritardi, i silenzi, il vuoto degli ultimi mesi. Non ci sono spiegazioni particolari se non che questa pubblicazione viene redatta quando è possibile, essendo soggetta alla disponibilità di tempo di chi scrive. Ma perché scrivere ancora, dopo tanti anni, su questa rivista online? Chi la legge? Nei primi tempi è stata abbastanza seguita nella cerchia di amici e conoscenti; ora non so. Ma si riprende la pubblicazione per spirito di …bandiera. Non che io creda di segnare una svolta particolare nel dibattito politico attuale … ( non mi sogno neppure di pensare ad un consenso, o anche ad un dissenso, che superi i 25 lettori di cui diceva Manzoni, ed era Manzoni !); ma in un mondo social in cui ognuno dice la sua, beh permettetemi di dire anche la mia. Magari può stimolare qualche opportuna riflessione. Dopo tanti anni dalla sua nascita continuare a scrivere sul Barbarossaonline è un po’ come scrivere poesie per rinchiuderle poi in un cassetto: non le leggerà nessuno o forse solo qualche amico cui si vuole far partecipare i propri sentimenti. Non si ha la presunzione, e come si potrebbe, di dare un contributo fondamentale al dibattito culturale e politico dei nostri giorni, ma offrire delle osservazioni da “uomo della strada”, da cittadino che si interroga, beh questo credo sia legittimo. Il tempo avanza, la vecchiaia incombe con tutto il suo retaggio di malinconici ricordi, fantasmi del passato, ubbie, e forse continuare a scrivere sul Barbarossaonline è una sorta di autoanalisi. Come scriveva Aldo Palazzeschi : “e lasciatemi divertire”.

Antonio F. Vinci