MA QUALE LOTTA ARMATA! - Numero 25

 

Cesare Battisti fa parte di quella fauna politica che, come Scalzone, Sofri e compagni, gode, presso la sinistra internazionale, di una sorta di extraterritorialità dalle Leggi, dai codici, ma soprattutto dalla logica e dai sentimenti di giustizia e di umanità che vincolano tutti noi. Quella sinistra estrema, arrabbiata e frustrata da insuccessi e fallimenti ideologici, politici e strategici, pretende per i suoi adepti, quasi con una spocchia di casta, una deroga a quei principi di eguaglianza di diritti e doveri tra tutti i Cittadini ( e quindi anche nella soggezione alla Legge) per i quali dice di lottare. Insomma, come diceva Orwell, "..siamo tutti uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri..". Il ridicolo è che vorrebbero mettere in atto per i loro compagni, quanto affermava e praticava Giolitti, epigono del liberalismo più retrivo, che dichiarava: "..le Leggi, per i nemici si applicano rigorosamente, ma per gli amici si interpretano.." Cesare Battisti è stato condannato a due ergastoli per avere commesso tre omicidi ed essere stato il mandante di un quarto. Ed ecco chi erano questi "nemici del popolo" assassinati da Cesare Battisti per gravi colpe sociali:

  1. Antonio Santoro, guardia carceraria di servizio a Udine che non voleva fare "favori" e pretendeva di applicare lo stesso regolamento per tutti i detenuti
  2. Pier Luigi Torreggiani, orafo di Milano che ha osato opporsi alla rapina proletaria per difendere l’avvenire della sua famiglia ed il cui figlio, anch’esso colpito dalle armi dei rapinatori, è tuttora, e per sempre, paralizzato
  3. Lino Sabbadin, di professione macellaio in provincia di Venezia
  4. Andrea Campagna, agente semplice della Digos

Come si vede, tutti personaggi politici importanti ed influenti che erano determinanti nella strategia capitalistica che opprime il proletariato! Altro che lotta di classe armata! Ma, dicono i suoi compagni, ora Cesare Battisti si è ritirato dalla lotta armata e fa lo scrittore, affermato, di libri gialli. Ma, dicono i suoi compagni, sono passati tanti anni ed è giunta l’ora di dimenticare quanto successe negli "anni di piombo". Ma, dicono i suoi compagni, non si tratta di vere e proprie colpe, ma di peccati politici. E delle vittime cui è stata stroncata la vita? E delle famiglie spaccate, rovinate, segnate per sempre? E del valore etico delle Leggi che devono assoggettare tutti in modo eguale? E del diritto violato che richiede un prezzo previsto per ristabilire l’equilibrio della convivenza civile? Di tutto ciò, agli amici di Cesare Battisti non fanno cenno, non gliene potrebbe fregare di meno..! Ebbene, noi diciamo che non punire Cesare Battisti sarebbe ingiusto, diseducativo per i Cittadini che riceverebbero un messaggio distorto e pericoloso per il precedente giuridico che stabilirebbe! Cesare Battisti ha rubato anni ed anni di vita spensierata e famigliare a Parigi ed ha quindi avuto molto di più di quanto gli spettasse. Cesare Battisti si faccia i suoi due ergastoli e non rompa le scatole a chi, anziché spassarsela a Parigi, combatte ogni giorno la vita per sopravvivere in questo schifoso mondo!

Alessandro Mezzano