Castellanza - Numero 26

SOMMARIO DELLA SEZIONE:

  • Castellanza
  • Legnano
  • Milano



    Castellanza

    Acque agitate tra le forze politiche di Castellanza, a ridosso delle elezioni appena concluse. L’Associazione "Castellanza domani", che aveva sostenuto il candidato sindaco Mario Rossi, ha dovuto registrare le dimissioni del suo presidente, Orazio Olivares. In una prima riunione a metà ottobre non si era riusciti neppure a nominare il Direttivo dell’Associazione, ma soprattutto erano emerse incertezze e dubbi tra gli iscritti sul senso e sull’opportunità di continuare la vita dell’associazione. Da qui le dimissioni di Olivares, che durante e dopo la campagna elettorale si era sempre speso con impegno. Ma un’altra delusione è giunta subito dopo per la lista Orizzonte: il TAR ha respinto il 19 ottobre la domanda di Mario Rossi, suo candidato sindaco, su presunte irregolarità all’atto della presentazione della lista della Lega. Quindi né ripetizione della consultazione elettorale né decadenza dell’unico eletto nella lista leghista: Marco Sartori. Per la lista Orizzonte non poteva cominciare peggio. E’ pur vero che proprio il giorno in cui il TAR discuteva sul ricorso si dimetteva Maurizio Celli, coordinatore della lista civica "Città viva", che ha vinto le elezioni con il nuovo sindaco Maria Grazia Ponti. E se le dimissioni venivano prontamente assorbite dalla lista del sindaco, le dichiarazioni che Celli ha rilasciato a La Prealpina pesano come pietre: "La seconda motivazione ( per la sua uscita dal partito,ndr) è quella di aver comunicato ad alcuni soci quello che tutti sanno ed hanno approvato e condiviso: la scelta mia e di altri di firmare per la lista della Lega Nord a ridosso dell’orario di scadenza della presentazione delle liste dato che qualcuno, al momento amministratore della città, presente negli organismi e candidato di Città viva, ci informava che, da notizie provenienti dall’ufficio elettorale, probabilmente non avevano il numero di firme necessarie. Questo atto ha consentito di rendere ufficiali e palesi le divisioni nel centro destra e favorire il successo della Ponti". (Maria Letizia Napoli, Bufera politica, si spacca la lista del sindaco, La Prealpina del 20 ottobre 2004).


    Legnano

    Dopo mesi di silenzio, e di chiusura, finalmente si sblocca la vicenda della sezione legnanese di AN. Domenico Gangemi, capogruppo di AN al Consiglio comunale, ne è stato nominato commissario, in attesa del Congresso cittadino che normalizzi la situazione. Ma anche il responsabile del collegio 16 cambia : è Umberto Maerna. Se non si può che essere lieti della soluzione, non foss’altro perché sia Gangemi che Maerna conoscono bene il territorio e sono sempre stati attivi in esso, c’è da chiedersi cosa stia avvenendo nella destra legnanese. A Legnano la destra gode ottima salute elettorale : nelle elezioni del 2002 ha toccato il 14% dei voti, un risultato che nessuno osava sperare. Nella Giunta governata da Cozzi siedono, in rappresentanza di AN, il presidente del Consiglio comunale Massimo Colombo, l’assessore al commercio e alla viabilità Franco Falco e l’assessore all’istruzione Rosamaria Codazzi. Una presenza qualificata, dunque. Ma la destra legnanese e della zona è sempre stata, come militanza, piuttosto effervescente. E’ pur vero che questo è caratteristico di tutte le forze politiche, e non da oggi, ma le due nuove nomine provenienti da Milano non possono che essere lette in una sola chiave : normalizzazione. Umberto Maerna, apprezzato assessore provinciale nella Giunta Colli, da sempre impegnato nel legnanese, non potrà che bene operare, tenuto conto delle capacità e del senso di equilibrio che lo distingue. Inoltre è un politico giovane, che ha saputo far bene nel suo assessorato, fedelissimo di Ignazio La Russa. Gangemi, che l’ottimo personale risultato elettorale lo voleva assessore, con questo incarico - che si sovrappone a quello di capogruppo - non solo ottiene un giusto riconoscimento per quella mancata nomina, ma potrà operare le scelte politiche locali in piena e totale autonomia. Le prossime tornate elettorali sono in una successione che non dà respiro: le regionali del prossimo anno, le politiche del 2006, le comunali del 2007. Sono elezioni alle quali si dovrà giungere preparati se si vorrà conservare il posto che AN ha a Legnano. Gangemi dovrà ricucire gli strappi e gli individualismi, le fughe in avanti e le vecchie nostalgie. Il segnale è chiaro : Gangemi non viene dal vecchio MSI e viene visto come la destra nuova e moderna capace di guardare avanti.


    Milano

    Il TAR ( Tribunale amministrativo regionale) ha bocciato il criterio degli anni di residenza per l’assegnazione delle case Aler, le case popolari. Quindi non ci sarà più differenza tra chi risiede in Lombardia da anni e chi da poco. Se questa era una norma che alla sinistra appare come incostituzionale e razzista, e quindi come tale da eliminare, può apparire anche come razzista al contrario. Il consigliere regionale di AN Silvia Ferretto così ha dichiarato : "La bocciatura dell’emendamento perpetua un’ingiustizia: chi da anni paga le tasse in Lombardia viene messo sullo stesso piano di chi versa da meno tempo i contributi, utili anche per costruire gli alloggi popolari".