Castellanza - Numero 34

Intervista al nuovo coordinatore cittadino di AN Emanuele Abruzzo


E così, dopo tanto discutere,la Giunta di Castellanza, presieduta dal sindaco Maria Grazia Ponti, è caduta. Il commissario prefettizio Giuliana Longhi, appena nominato dal Prefetto, condurrà il Comune sino alle nuove elezioni comunali di primavera. Il clou è stato raggiunto quando il 3 gennaio si sono dimessi 11 consiglieri comunali e cioè sei della lista Città viva, quella che sosteneva il sindaco; i tre della lista Insieme; Mario Rossi e Luca Galli della Lista Orizzonte. Insomma dell’opposizione non hanno rassegnato le dimissioni Renato Colombo di Orizzonte e Marco Sartori, unico rappresentante della Lega Nord. Una crisi che la cittadinanza di Castellanza stenterà a capire. O meglio una crisi che ha già una sua interpretazione, rifiutata dai dissidenti, ma sostenuta dall’ex sindaco e che rischia di essere facilmente condivisa dalla "voce popolare". Se infatti i dimissionari insistono che la crisi non è stata dettata dalla mancata assegnazione di poltrone, ma da immobilismo amministrativo e mancata realizzazione del programma , l’avvocato Ponti ribadisce esattamente il contrario. La sua risposta, oltre che sugli organi di stampa, è apparsa su una lettera che con grande tempestività è stata recapitata a tutti i cittadini. Qui, dopo aver rilevato che " la crisi è scoppiata perché ho disatteso le aspettative di nomine, orientando le scelte verso persone di comprovata esperienza e professionalità, così come ho fatto per l’assessore al bilancio", Ponti elenca quanto fatto sotto il suo governo in un anno e mezzo di amministrazione della città, intitolando la lettera con un significativo : Perché Castellanza tornerà a votare il proprio Sindaco. Ma, soprattutto, ribadisce come il suo operato sia stato compiuto "senza piegarmi ad imposizioni e senza cedere alle evidenti pressioni cui sono stata fatto oggetto". Ora si sono aperte le danze per i bizantinismi, le interpretazioni più capziose, le questioni di "lana caprina", naturalmente tutti all’insegna - come già sta avvenendo - di un proclamato interesse per il bene di Castellanza… A nostro avviso la crisi andava portata in Consiglio comunale, essendo una crisi interna alla maggioranza e nel suo ambito sarebbero dovute scoppiare le contraddizioni e i contrasti. Secondo noi il consigliere Renato Colombo ha agito correttamente, rifiutando di dimettersi. Ed ora? Maria Grazia Ponti sembra decisa a ricandidarsi. Da sola? Con l’appoggio di quali forze? Il gruppo che fa capo all’ex sindaco Livio Frigoli, da molti ritenuto il vero regista della crisi, potrebbe dar vita ad una nuova formazione. Da soli? Si parla a questo proposito già di nuove alleanze. Su La Prealpina del 4 gennaio l’ex assessore Paolo Frigoli ha lasciato la seguente dichiarazione in proposito: "Un’alleanza che si baserebbe sui contenuti, su un programma amministrativo condiviso. Una scelta di questo tipo potrebbe includere ovviamente personalità che fanno capo a realtà politiche differenti, ma che sarebbero accomunate dalla volontà di fare il bene di Castellanza". In questa situazione un ruolo importante potrà giocare la Destra castellanzese. Alleanza Nazionale, che non aveva un suo rappresentante nel Consiglio comunale uscente, è comunque un partito che ha un suo peso politico ed elettorale rilevante.

Il nuovo coordinatore cittadino di Alleanza Nazionale di Castellanza è Emanuele Abruzzo. Da due mesi ha preso in mano le redini del partito e ora si appresta ad affrontare un lungo periodo di campagna elettorale in quanto, oltre alle elezioni politiche nazionali ci saranno,appunto, anche quelle amministrative. Gli abbiamo rivolto alcune domande:

CHI E’ EMANUELE ABRUZZO?
Vengo da Gallarate, dove sono cresciuto e ho studiato. La mia passione per la politica nasce quando ero molto giovane. A differenza dei miei coetanei adolescenti ho incominciato presto ad interessarmi agli accadimenti nel mondo e mi sono subito appassionato agli avvenimenti politici e ai relativi dibattiti . Terminati gli studi ho iniziato subito a lavorare in aziende nell’ambito commerciale arrivando poi a ricoprire mansioni di responsabile commerciale e marketing. L’insieme di esperienze lavorative e personali hanno fatto in modo che il mio pensiero politico trovasse corrispondenza nella destra italiana.

COME MAI A CASTELLANZA?
Con sincerità posso dire che sia stato il caso. Mi sono sposato e abbiamo optato per Castellanza. Dopo un’analisi della situazione politica locale mi sono proposto ai vertici di partito per poter dare vita a un progetto che permettesse di avere una rappresentanza effettiva.

CON QUALE SCOPO?
Alleanza Nazionale esce da un decennio di grande dialogo interno, a volte tumultuoso e a volte no, sicuramente non semplice. Questo è stato percepito e capito dalla popolazione italiana. Il partito è cresciuto. Ciò è avvenuto anche a Castellanza arrivando ad ottenere in alcuni seggi oltre il 10% (certo, non è in linea con la media provinciale ma è un risultato ottenuto senza presenza effettiva di un circolo); in virtù di tale crescita è nata la necessità di dar vita ad un interlocutore reale che si presentasse come portavoce dei sostenitori del partito.

SI E’ FATTO UN’IDEA SULLA SITUAZIONE POLITICA DI CASTELLANZA?
Penso che l’intera classe politica debba combattere contro un esempio del passato che incombe e si erge a modello: l’ex sindaco Moroni. I cittadini infatti non perdono occasione per fare paragoni e confrontare il decisionismo inappellabile da prima repubblica con il brio ed il fermento (e a volte lo stallo politico) che si genera con la presenza di più identità politiche. Tale processo diventa inevitabile quando si arriva ad una situazione come quella odierna. Finalmente, dopo più di due legislature, il fermento ed il dinamismo politico offrono alla destra cittadina la possibilità di riscattarsi. Gli avvenimenti che hanno portato alla caduta della giunta Ponti hanno destato i cittadini che oggi si interrogano sul significato di due legislature di sinistra: chi non sta al gioco viene schiacciato. Dal mio punto di vista, oggi più che mai, occorre fare una scelta coraggiosa e, se mi è consentito, dare un’iniezione di futurismo. Coraggio, identità e valori sono fra gli ingredienti necessari per dare una svolta. Il coraggio di affermare che un pensiero politico ha una sua identità e soprattutto far in modo di evitare ed allontanare quel relativismo imperante che sfocia in un politically correct ,che sta intasando l’agire politico, sono passaggi obbligati. Trasportando il tutto a livello locale ritengo che i cittadini chiedano posizioni ben precise e una guida sicura ed affidabile. Sono sicuro che queste caratteristiche calzino perfettamente alla destra di Castellanza: una forza politica capace di modellarsi ai rapidi cambiamenti sociali ed economici locali.

LEI COSA PREVEDE?
Gli attori della destra cittadina hanno l’opportunità di dare un nuovo messaggio, di non cadere nelle trappole che dissapori del passato stanno preparando e reagire. E’ fondamentale porre l’attenzione non su identità personali ma sui valori base dei movimenti politici del centro destra. Rendersi conto che, in prospettiva di andare al governo, nessuno è più sufficiente a se stesso e che il risultato di domani sarà positivo solo con il dialogo interno ed esterno ad ogni soggetto. Per questo auspico l’apertura di una nuova stagione che porti all’appuntamento con le amministrative con un unico programma. Segnali in questa direzione stanno già arrivando e sono certo che con il serio impegno che siamo già stati capaci di dimostrare centreremo l’obiettivo.