La nuova giunta a legnano - Numero 11

LA NUOVA GIUNTA A LEGNANO

Si è costituita la nuova Giunta a Legnano. Sorprese? Sì e no. Come dice il motto : "Squadra che vince non si cambia" e così è stato. Riconfermati, pur con competenze in parte diverse, gli assessori uscenti : Carmelo Tomasello (FI) vicesindaco, Carlo Maria Lomartire, Fiorenzo Battaglioli, Lorenzo Vitali (FI). La novità riguardava l’ingresso in Giunta dei nuovi, dopo l’allargamento del numero degli assessori e la sostituzione dell’assessore di AN Vincenzo Carnuccio che, probabilmente per motivi di opportunità politica, dopo l’insuccesso della sua candidatura a sindaco di Rho non è stato riconfermato. Quindi per Forza Italia entra anche Giovanni Grassi alle attività socio-assistenziali e Gianbattista Fratus (Lega) allo sport, turismo, tempo libero, consulte territoriali, politiche giovanili e servizi demografici. Per AN Franco Falco alla polizia municipale e commercio e Rosamaria Codazzi per le attività educative, formazione professionale e pari opportunità. Presidente del Consiglio comunale è stato riconfermato Massimo Colombo, che ha svolto nella precedente amministrazione un ottimo lavoro nello stesso ruolo. Proviamo ad analizzare, ora, il significato e la portata delle new entry. Prima di tutto i "si dice", che nei giorni immediatamente precedenti la nascita della nuova Giunta aleggiavano in Piazza San Magno (luogo deputato alle tessiture politiche legnanesi…) sono stati in buona parte smentiti. Così come era avvenuto prima in merito alle previsioni dei risultati elettorali … I nuovi assessori (i riconfermati non si sono candidati) non sono tra i più votati, mentre Fratus e Falco, anche loro, non hanno partecipato alla competizione elettorale, pur - ovviamente - lavorando intensamente per il proprio partito. Questo se da una parte riconferma la libertà del sindaco eletto nello scegliersi i più diretti collaboratori, dall’altra non può - e non solo a Legnano, ovviamente - non lasciare un po’ delusi chi, a ragione, da un successo elettorale personale ottenuto a suon di preferenze si sentiva più legittimato a rappresentare gli elettori con una maggiore visibilità. Ovviamente, come sempre, ci sono state delusioni e diatribe interne ai partiti, ma la legge elettorale è questa. Resta, comunque, che i cittadini, di qualsiasi città, spesso vengono amministrati da persone che non hanno scelto o che hanno avuto una legittimazione elettorale meno "pesante" di altri. Ma, amarezza a parte, gli assessori sono di esclusiva competenza del sindaco , e ciò resta. Così il rappresentante della Lega nell’ambito della Giunta sembrava dovesse essere l’ottimo Roberto Legnani, ma evidentemente la scelta di Fratus è stata dettata dal desiderio di dare un segnale forte, incaricando una figura istituzionale del partito. In AN Franco Falco , rientrato da pochi mesi nel partito, è passato repentinamente dal ruolo di vicecoordinatore di Collegio ad assessore; Falco è, insieme all’ex assessore Franco Colombo, figura storica della Destra legnanese e dal suo rientro nella sezione di via Venegoni non poche cose sono cambiate. Il suo incarico è stato visto non solo come riconoscimento delle indubbie capacità professionali e umane, ma anche come un giusto apprezzamento per il lavoro svolto negli anni passati. Rosamaria Codazzi è una docente intelligente, attenta ai cambiamenti della scuola e ai nuovi compiti cui è chiamata la formazione professionale, nella quale ha maturato una discreta esperienza collaborando a suo tempo con l’Assessorato provinciale. Eletta già nella passata legislatura amministrativa, era stata anche capogruppo di AN; incarico che poi abbandonò per dissidi evidentemente ormai del tutto superati. Una figura che saprà sicuramente ben fare, specialmente nel settore delle pari opportunità. Fra i delusi certamente il più votato in AN, Stefano Colombetti, al quale parecchi prevedevano l’attribuzione di un incarico nel settore giovanile, considerato che il suo strepitoso risultato elettorale è stato conseguito proprio grazie ad un poderoso apporto delle leve dei più giovani. Ma anche Domenico Gangemi, capogruppo uscente (era subentrato alla Codazzi) eletto con un numero molto significativo di voti, probabilmente si attendeva una maggiore visibilità. Gangemi, però, è persona responsabile, che guarda al bene del partito, pronto a lavorare per esso, dopo i primi momenti di delusione personale. Insomma siamo di fronte ad una buona Giunta. I problemi, però, sono tanti e le opposizioni hanno già nelle prime sedute consiliari messo in luce che quanto presentato nel programma risulta essere in buona parte, manco a dirlo, un "libro dei sogni". Staremo a vedere. Resta, però, che attendiamo questa nuova Amministrazione di fronte a certe prove.

Questo, infatti, non è un resoconto elettorale per dirci quanto siano bravi e belli i nostri assessori! Ci sono priorità, anche a Legnano, che non possono attendere.
Proviamo ad elencarli:

  • Gli immigrati, la loro sistemazione, le problematiche connesse con la sicurezza.
  • Le fasce più deboli, che attendono di essere protette in modo più adeguato.
  • Il piccolo commercio che langue.
  • Le periferie.
  • La Sagra del Carroccio che appassisce (non sarà una priorità, ma è l’emblema della città).

Come forza di Destra ci aspettiamo un’attenzione forte a questi temi ( e non solo a questi). A nostro avviso una politica di Destra, di autentica Destra, non può e non deve dimenticare la sua configurazione sociale e popolare.
Detto chiaramente:

  • Il problema degli immigrati non si può risolvere solo come una questione di ordine pubblico (che indubbiamente esiste ed è,anzi, prioritaria); né possiamo considerare gli immigrati utili solo quando rispondono ad una carenza di braccia per i lavori che gli italiani non vogliono più fare.
  • In tema di accoglienza una Destra, che si ispira ai principi della nostra cultura cattolica, deve dire la sua, anche aiutando - in concreto - le parrocchie della città nel loro quotidiano sforzo di dare una minestra ai diseredati, immigrati e non.
  • Non possiamo permettere che il piccolo commercio sia ulteriormente vessato, non difeso, umiliato, schiacciato dalla concorrenza spietata dei supermercati. Si dimentica troppo frequentemente anche la funzione sociale del piccolo commercio, la sua capacità di tenuta del tessuto sociale, quella capacità di mantenere i rapporti umani con le singole persone che fanno di una città non un semplice dormitorio.
  • Sul degrado delle periferie ormai esiste una vasta letteratura per ogni città del mondo. E’ un degrado forse inevitabile, ma solo se si sceglie di far vivere la città nel suo centro storico. Più vita, più manifestazioni in periferia, più decentramento, prendendo esempio anche dalla Provincia di Milano, che ha aperto i suoi uffici in Legnano.
  • La Sagra del Carroccio langue. Le contrade vivono una stagione di stanca, spesso diventate circoli privati,per un ristretto gruppo che si autocelebra. Eppure per esse esiste un futuro di grande sviluppo sociale e culturale. Ma sembra che si preferisca, almeno da parte di alcuni degli iscritti, vivere nel loro piccolo mondo, timorosi di aprirsi al nuovo. Ci si lamenta dell’assenza di adesioni giovanili ( tranne che nel periodo del Palio) ma non ci si interroga sufficientemente sui motivi di ciò. Connesso a questo problema c’è quello relativo al Castello e alla pista ippica : si risolverà mai? L’amministrazione Cozzi ha cercato di fare qualcosa, ha messo mano ai restauri, ma il mondo paliesco non ha sempre ripagato con uguale moneta. Nella formazione della nuova Giunta non c’è più la delega alla Sagra, rientrando quella tematica nel turismo…Un segno politico dell’Amministrazione? Verrebbe voglia di dire che chi semina vento raccoglie tempesta, ma non c’è da ironizzare su una decisione che, comunque e certamente, toglie ulteriore ufficialità alla Sagra.

Su questi temi vorremmo che la Destra legnanese si misurasse. Legnano ha premiato con i suoi voti AN, come non era prevedibile e previsto : che ora non si deludano i cittadini.

Antonio F. Vinci





BUSTO ARSIZIO: CONSIGLIERE DI AN ALLA RISCOSSA

C’è poca gente che non conosce, a Busto Arsizio come nell’hinterland, Audio Porfidio, in considerazione della sua attività di assicuratore di successo. Porfidio si è candidato alle elezioni amministrative in AN ed è stato eletto "alla grande". La delusione subentrata, però, all’atto della formazione della Giunta è stata considerevole, non avendo ottenuto quella visibilità cui il voto dei cittadini lo aveva delegato. E’ una storia che si ripete e ne abbiamo già parlato per Legnano. Valgono anche qui le stesse considerazioni, ma l’importanza della questione - anche per le conseguenze politiche che comporterà - ci porta a riprodurre alcune frasi di una lettera che Audio Porfidio ha inviato a L’Informazione, settimanale dell’Altomilanese, e pubblicata nel numero del 12 luglio scorso. Abbiamo ottenuto dallo stesso Porfidio l’autorizzazione a pubblicarne gli stralci più significativi. Il commento ai nostri lettori.


"Il mio scopo era e rimane quello di far sapere a tutti coloro che hanno affidato alla mia persona il peso del loro voto, che la mia voce era la loro voce, le mie rivendicazioni nascevano da un diritto acquisito in virtù di una delega popolare e non frutto di un papocchio concepito, organizzato e condotto a tavolino, ancor prima che la vicenda elettorale avesse luogo.
Veda Direttore, secondo la più corretta concezione della democrazia - quella popolare e priva di malizie - il popolo delega i personaggi che ritiene siano idonei a rappresentarlo, esprimendo una preferenza, un nome.
Al contrario, se solo scorresse la composizione della Giunta si accorgerebbe che a governare i cittadini di Busto ci sono personaggi che hanno ricevuto non più di quaranta preferenze.
Qualità particolari? Pregi eccezionali? Certo che no, Direttore; soltanto situazioni di accomodamento politico, logiche di spartizione, clientele da soddisfare. Non esiste altra spiegazione.
Allora le chiedo: era opportuno chiamare gli elettori alle urne? Non sarebbe stato più semplice ed economicamente meno oneroso mettere in piazza un enorme bussolotto da cui estrarre, secondo fortuna, i rappresentanti del popolo?"