Milano - Numero 15

SOMMARIO DELLA SEZIONE:

  • Milano
  • Parabiago
  • Parabiago
  • Parabiago
  • Nerviano
  • Rescaldina


    Milano

    Eccoci di nuovo, come ogni anno, a parlare di emergenza inquinamento e a ricorrere, ancora una volta, ai soliti palliativi: targhe alterne e blocchi del traffico, come se con provvedimenti contingenti fosse possibile risolvere problemi strutturali. E’ necessario cominciare a ragionare con logiche di lungo periodo, fino ad oggi invece scarsamente considerate perché senza immediati ritorni elettorali. Finalmente però qualcosa si sta muovendo ed è in questo senso che il Consiglio Regionale ha approvato lo scorso anno due proposte da me avanzate. La prima di alleggerire le principali arterie di ingresso a Milano con la realizzazione di una capillare rete di metropolitane, anche di superficie, che colleghi i maggiori centri dell’hinterland milanese. La seconda per lo stanziamento di contributi al fine incentivare la conversione degli impianti di riscaldamento da combustibili fossili (altra fonte rilevante di inquinamento atmosferico) a metano. Per affrontare il problema dello smog non si può prescindere dalla considerazione che gli 800.000 automobilisti che quotidianamente entrano in Milano in molti casi non hanno scelta e che fino a quando non disporranno di valide alternative non potranno lasciare, neanche volendo, l’auto a casa. Linee metropolitane che coprano l’area della Brianza, della statale del Sempione, dei comuni a sud di Milano e di quelli trafficatissimi ad est del capoluogo, nuove tratte di collegamento di autobus o linee tranviarie, maggiore frequenza delle corse e tariffe competitive sono strumenti indispensabili per la lotta contro l’inquinamento, che va però combattuto anche con il buon senso evitando di organizzare scioperi selvaggi dei mezzi pubblici in momenti particolarmente critici. La realizzazione di nuovi tratti di metropolitana implica costi elevatissimi e, inevitabilmente, lunghi tempi di realizzazione, ma qualcosa sta finalmente cominciando a muoversi: la metropolitana fino a Rho dovrebbe divenire presto realtà così come la Famagosta-Assago e la metrotramvia di Cinisello. Ma oltre al traffico veicolare vanno considerate anche altre importanti fonti inquinanti, prima fra tutte il riscaldamento. A Milano quasi i due terzi degli impianti funziona ancora a combustibile fossile e contribuisce per quasi il 40% alle emissioni inquinanti in atmosfera (un’ora di funzionamento di una caldaia a gasolio di medie dimensioni produce emissioni inquinanti pari a quelle emesse in un’ora da ben 250 auto in movimento). L’obiettivo, in questo caso, è proseguire sulla strada intrapresa, confermando e prorogando i contributi regionali per la conversione delle caldaie (operazione diversamente troppo onerosa per le famiglie) fino a quando non sarà avvenuta una pressoché totale sostituzione a favore del metano, un combustibile più pulito - così come previsto nella mia proposta di legge recepita dalla giunta. Un breve cenno merita anche l’inquinamento in-door (negli ambienti chiusi); un tipo di smog che anche se trascurato è altrettanto pericoloso se consideriamo che ognuno di noi, soprattutto in questa stagione, trascorre la maggior parte della sua giornata in ambienti chiusi. A causa del fumo di sigaretta in particolare, l’aria che si respira in molti uffici o luoghi pubblici purtroppo risulta essere spesso ben peggio di quella che si respira fuori…chissà forse, per par condicio nei confronti degli automobilisti, arriveremo anche alle…sigarette alterne.

    Silvia Ferretto Clementi


    Parabiago

    Molto clamore ha suscitato sui giornali il pestaggio di Adel Smith, il Presidente dell’Unione dei Musulmani d’Italia. Mi pare di poter dire che è giusto che se ne parli, ma dev’essere fatto nel modo corretto. Lungi da me entrare nel merito delle violenze subite dal musulmano (minime e, quelle sì, ben poco interessanti); mi preme sottolineare piuttosto quali sono stati i motivi (se ci sono) che hanno causato tale aggressione. Analizziamo quindi i protagonisti della vicenda: da un lato i militanti di FN e dall’altra Adel Smith e il suo assistente. I primi sono dei giovani che cercano di imporre la loro opinione nel modo più antico del mondo, ovvero utilizzando la forza; i secondi sono esponenti di correnti dell’Islam che, nei fatti, non possono certo definirsi pacifiste. In prima battuta, quindi, si nota un’analogia di fondo: entrambe le parti in conflitto portano avanti le loro idee in modo offensivo per chi la pensa diversamente. "Ma non è questa forse la regola?" potrebbe qualcuno chiedere polemicamente. Ebbene, io avrei serie difficoltà ad affermare che nell’ambito politico la contrapposizione ideologica non sia di livello infuocato: sarebbe come negare l’evidenza.Il nodo cruciale, a mio parere, è proprio questo: quello che è avvenuto negli studi di quella emittente locale non deve essere ricondotto a scenari politici. Noi, che di divergenze con il sig. Smith ne abbiamo tante e tali da farci sicuramente capire su quali basi è scattata l’iniziativa dei militanti di FN, vogliamo ricordare che esistono altri modi di contrastare il fanatismo islamico, questi sì, che hanno a che fare con la politica. Il consigliere regionale Silvia Ferretto ha proposto da tempo una petizione per chiedere al Presidente della Repubblica di sciogliere il partito islamico fondato proprio dal sig. Smith. Sono sicuro che non ci sarà nessun militante di FN contrario a tale iniziativa, perchè il presupposto è lo stesso: contrastare la diffusione di idee pericolose per la convivenza civile. E prima che qualcuno faccia appello alla libertà di religione, ricordiamo che è stato il sig. Smith a riferirsi al crocifisso come all’ "incrocio di due pezzetti di legno con un uomo appeso sopra". Bene, è ora che qualcuno ricordi al sig. Smith che la libertà d’opinione termina quando questa offende la dignità altrui. Episodi come quelli accaduti nei giorni scorsi vanno capiti e interpretati: ma non nel senso di concedere maggiore spazio ad un predicatore d’odio, con il paravento del pluralismo, ma piuttosto nel trovare esponenti più degni di una religione con la quale, volenti o nolenti, siamo costretti ad avere a che fare. Può essere giusto biasimare chi ha compiuto l’aggressione (fermo restando che esiste la libertà di coscienza); ma nessuno mi convincerà dell’onestà intellettuale di una persona che arriva a negare che l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 Settembre sia stato fatto da fondamentalisti islamici. Penso che persino Bin Laden si metterebbe a ridere!

    Giuseppe Bellini
    Presidente di Azione Giovani Parabiago


    Parabiago

    ALLEANZA NAZIONALE
    Circolo "Gabriele D’Annunzio"
    Parabiago - Canegrate - Cerro Maggiore

    COMUNICATO STAMPA

    Abbiamo letto e condiviso con soddisfazione la presa di posizione del Sig. Sindaco in merito alla nota vicenda relativa al paventato Centro commerciale di Via IV novembre: ancora una volta Garavaglia, con coerenza ed onestà intellettuale, ha ribadito la Sua contrarietà alla creazione di un Supermercato in quell’area, ha tranquillizzato tutti i commercianti della zona, dimostrando di aver sposato in pieno le idee e gli orientamenti che anche noi avevamo espresso sin da ben prima delle ultime elezioni. Per quanto riguarda l’aspetto relativo alla manutenzione delle strade e di tutto il quartiere in generale, faremo tutto quanto in nostro potere per far sì che gli annunciati interventi vadano un tantino oltre la "ordinaria manutenzione", quanto meno relativamente alla sistemazione del manto stradale ed alla illuminazione. L’unico aspetto che ci lascia ancora perplessi è il motivo per il quale i tanto attesi interventi di modifica all’attuale PRG debbano ancora farsi attendere: sono ormai due anni che i commercianti di Via IV novembre e tutta la cittadinanza stanno aspettando!!! Non riteniamo sia un problema loro, né tanto meno della comunità cittadina o addirittura dell’Amministrazione co= munale, doversi fare carico di reperire un’area alternativa, idonea e gradita al "Sig. Dugan" nella quale poter erigere il nuovo Centro Commerciale!!! Il compito della Giunta comunale è quello di operare scelte "politiche", finalizzate al bene comune ed alla corretta amministrazione, che siano coerenti con la propria impostazione ideologica e con il programma di governo presentato ai cittadini: non spetta alla Giunta intervenire per correggere o lenire scelte imprenditoriali improvvide ed affrettate poste in essere a suo tempo in totale e piena autonomia dal management del Dugan!!! Lasciamo che ciascuno faccia quello che deve fare, e che ogni cosa segua il suo naturale corso. Che il "Sig. Dugan" si rivolga eventualmente ad una agenzia immobiliare: pensiamo che non gli sarà difficile reperirne una di sua fiducia e, forse, risolverà anche più celermente il suo (ed anche nostro e di tutti) problema!!!

    La Segreteria Politica


    Parabiago

    ALLEANZA NAZIONALE
    Circolo "Gabriele D’Annunzio"
    Parabiago - Canegrate - Cerro Maggiore

    COMUNICATO STAMPA

    I n riferimento all’articolo del 24 gennaio 03, apparso su Settegiorni, riguardante la discussione svoltasi durante il Consiglio Comunale del 22 gennaio u.s., avente come tema: "il ruolo delle opposizioni", Alleanza Nazionale vuole puntualizzare la propria posizione.

    Come al solito i cattocomunisti vogliono unire il marxismo all’ecumenismo: chi non la pensa come loro "non ha rispetto della persona" e cerca di "imporre" il proprio pensiero invece di essere aperto al dialogo. Ci dispiace per il consigliere Cozzi, che forse, si sarebbe trovato più a suo agio sino ad una decina di anni fa, quando era il consociativismo l’unica forma di dialogo tra governo e presunta opposizione, mentre chi non faceva parte " dell’arco costituzionale" veniva scientificamente emarginato. Questo non significa che la nostra posizione attuale sia di rivalsa, ma, bensì, è la pura e semplice applicazione del sistema maggioritario: chi vince governa, chi perde fa opposizione, al fine di rendere evidenti e trasparenti le singole posizioni e le singole scelte. Solo con questa chiara e netta suddivisione dei ruoli, la Giunta può mettere in pratica, senza lungaggini e pressioni, il suo programma che è poi quello scelto dai cittadini. Di conseguenza, l’elettore può giudicare in modo immediato la coerenza dell’operato delle persone da lui elette. Queste regole, che peraltro non abbiamo contribuito a votare, sono, ormai, legge dello Stato.

    Se il problema consiste unicamente nell’esigenza di poter avere con qualche giorno di anticipo le varie documentazioni, bene!! Basta che chi di dovere si attivi a tal fine, ma non deve diventare il pretesto per montare polemiche speciose o tentativi di sterile ostruzione.

    Invitiamo, perciò, il Sindaco, a non farsi infastidire da ogni minimo "bruscolino nell’occhio".

    Il Segretario Politico
    Tiziano Zappa


    Nerviano

    Sfogliando giornali e periodici di qualsiasi orientamento politico è ormai scontato trovare nelle prime pagine articoli che inneggiano o contestano la creazione di nuove opere pubbliche, lo stanziamento di fondi per alcune infrastrutture, la valorizzazione o la vendita di beni demaniali e via dicendo. Questo può essere dovuto in parte alla politica portata avanti dall’attuale governo che, stando alle dichiarazioni divulgate in questi ultimi tempi, sembra che stia investendo molti miliardi di euro nelle tanto osannate opere pubbliche; preciso : giustamente osannate in quanto oltre ad essere vitali per lo sviluppo economico del belpaese portano anche occupazione e miglioramento della vita quotidiana. A questa "moda" dell’articolo sulle opere pubbliche potevano certo mancare i periodici delle varie amministrazioni comunali? Certo che no! Nel leggere alcune riviste dei Comuni della nostra zona mi sono soffermato su quella distribuita nel mese di dicembre dal Comune di Nerviano. In apertura oltre ad un non entusiasmante editoriale del sindaco sul tema dell’uguaglianza vi era anche l’articolo di maggior importanza , che non poteva non interessare i lavori in corso nel territorio nervianese. Premetto di aver già sentito ultimamente, da parte di alcuni cittadini delle frazioni, aspri commenti sulla politica dei lavori pubblici praticata dall’Amministrazione, quindi con interesse ho letto l’articolo che si sviluppa nelle pagine successive alla copertina per verificare la fondatezza di tali critiche. Effettivamente "a vista d’occhio" ho notato che su dodici opere descritte solo tre interessano le frazioni le quali, dimenticavo, contano almeno cinquemila cittadini, una cifra non indifferente. Leggendo attentamente la descrizione dei "lavori in corso" ho notato che solamente due opere interessano completamente le frazioni, poiché la terza consta nella realizzazione a Garbatola di una "vasca volano" per il contenimento delle acque meteoriche delle fognature; vasca di dubbia utilità secondo i pareri della cittadinanza di Garbatola : nessuno ricorda nel paese allagamenti preoccupanti dovuti alle alluvioni. I restanti due lavori citati riguardano le scuole elementari e materne delle frazioni S.Ilario e Garbatola, ossia lavori di ammodernamento necessari da decenni e solo ora in via di risoluzione. Per quest’ultima nell’articolo si parla esclusivamente di "progettazione in fase definitiva" e quindi non sono citate date certe di inizio lavori. Sarà il solito "torroncino natalizio"? In merito alla scuola di S.Ilario l’amministrazione informa che i ritardi dei lavori sono dovuti all’impossibilità di spostare gli alunni durante tale periodo, scusa non proprio credibile visto che tali lavori si protraggono da più di due anni ed i bambini delle elementari e materne sono stati costretti per questo lungo lasso di tempo a convivere con un eterno cantiere. Nell’articolo non viene inoltre citato un fatto molto caro ai Santilariesi: la chiusura attuale e il sicuro futuro stravolgimento del più bel parchetto pubblico che l’amministrazione comunale vantava : il parco attiguo alla scuola elementare stessa. I cittadini si chiedono se il Comune non avesse potuto domandare il loro parere sulla chiusura di quella zona verde dove hanno giocato per generazioni i propri figli. Personalmente credo che abbiano tutte le ragioni per criticare tale mancanza di dialogo tra le parti. Ritornando all’editoriale della copertina, mi chiedo se prima di pensare all’uguaglianza dei popoli con un discorso "finto-etico" non sarebbe meglio interessarsi dell’uguaglianza dei propri cittadini i quali hanno diritto a veder soddisfatti i propri bisogni sociali a prescindere che siano residenti nel comune o nelle frazioni dello stesso.

    Roberto Rossetti


    Rescaldina

    Rescaldina, quel ridente comune di una volta, pieno di iniziative industriali, con il tasso di disoccupazione sotto lo zero (c’erano padri di famiglia che facevano anche due giornate di lavoro); tanta armonia ed un "paese" abbastanza vivibile. Certo le automobili non erano molte, la motorizzazione era appena decollata e i problemi legati alla viabilità, quasi nulli. Poi la motorizzazione a due e, sopratutto, a quattro ruote, ha coinvolto anche Rescaldina. I disagi però furono sempre assai contenuti e, forse, non ce ne erano proprio. Trovavi sempre un parcheggio, mai una coda chilometrica. In pochissimi minuti raggiungevi il centro di tutti i comuni e le città limitrofe. Poi nacquero i primi centri commerciali che andaro sempre più aumentando e ingrandendosi, la vita degli "stradisti" cominciò ad intrecciarsi di difficoltà legate alla viabilità. Sempre però all’esterno del territorio comunale. Poi, qualche Amministratore o orbo o peggio, irresponsabile, ha cominciato ad avere invidia di tutti i suoi colleghi che negli altri comuni dovettero "subire" il traffico e, illuminato dallo spirito di chissà quale belzebù, cominciò ad inventarsi il modo di rendere la vita difficile a chi doveva avere la sventura di usufruire della malgestita rete viaria comunale. E "LUI", si inventò le rotonde laddove non erano affatto necessarie per la viabilità, bensì capillari per incasinare il traffico (rotonda di via Legnano); mentre la sua cecità non gli faceva vedere i grandi pericoli che si incontrano nello svincolo dell’Auchan e, peggio ancora, all’incrocio tra le vie Libertà, Saronnese, Per Cerro etc. etc. Come se non bastasse, sono stati creati dei SENSI UNICI di una assurdità tale che viene addirittura da dubitare sulla competenza di LUI. Infatti per chi viene da Legnano (incrocio Saronnese/Bassetti); raggiungere piazza Chiesa è un problema, a meno che tu non abbia la guida satellitare in macchina. E allora vedi cortei nuziali che girovagano per il paese alla disperata ricerca della Chiesa;chi deve andare a Gerenzano che non sa più a che Santo votarsi per ritrovare la strada. E che dire dei mezzi commerciali che non possono andare nel tratto di via Bossi che comincia dalla piazza Chiesa, per non dire e, qui viene proprio da piangere, dei mezzi di soccorso pubblico come Vigili del Fuoco e Autoambulanze, impossibilitate a muoversi come conviene in un paese civile ed industrializzato. Qui, caro "LUI", non si contesta affatto la nuova piazza Chiesa. Ad alcuni può piacere ad altri no, è umano, è naturale questo. L ’ Amministrazione ha ritenuto opportuno fare questi lavori, ne era legittimata e ha fatto bene a farla. Quello che si contesta è la miopia continuata e aggravata del signor "LUI" che, nonostante il grave malessere in cui ha affossato la nostra cittadina, alcune realtà imprenditoriali a carattere familiare, il ridicolo che ha attirato addosso alla nostra comunità, persiste! In dialetto si merita un : MA E’ PROPRIO UNO ZUCCONE! Qui non si vuole contestare o sparare su "LUI", si vuole anche proporre. E la proposta è talmente semplice, caro "LUI", semplice come fare una O col bicchiere e per fare la O col bicchiere, non è necessario avere una laurea ma solamente due occhi per vedere. Vedere cosa? Quello che l’80% dei cittadini e il 100% degli automobilisti in transito hanno già più volte sostenuto invano. RIPRISTINARE LA VIABILITA’ NE’ PIU’ E NE’ MENO, COM’ERA PRIMA. La via Bossi, va immediatamente riaperta al traffico a senso unico così com’era. Il tratto tra le vie Melzi e Bassetti deve essere ripristinato a doppio senso come prima. Non si può perchè la carreggiata è stretta? Benissimo! Installiamo un semaforo dal lato via Legnano ed il problema è risolto. Prima passa il flusso verso Legnano, poi scatta il rosso e transita il flusso verso Gerenzano! Signor "LUI", apra gli occhi e soprattutto sia democratico: ascolti la popolazione. Ma non si rende conto che il disordine totale che lei ha creato è più che evidente? Ma non si è mai accorto che venendo da Legnano, nell’imbuto (inferno per gli abitanti della zona) di via Bossi c’è un cartello con scritto : per tutte le direzioni! E NULLA PIU’, per cui un’automobilista "foresto" non sa più dove andare!!! Comunque i suoi danni e disordini creati non sono neanche confacenti a quello che è il motto della sua e mia coalizione politica "CASA DELLE LIBERTA"!!! Perchè "LUI" così ha creato una cortina di ferro, di tanto triste memoria. E ricordati un’altra cosa signor "LUI", quello che sussurra tanta gente di Rescaldina : le prossime elezioni le vincerà quella coalizione che presenterà un programma con un solo punto "RIPRISTINARE A RESCALDINA LA VIABILITA’ BELLA E SCORREVOLE DI UN TEMPO! O forse "LUI" non si preoccupa perchè si preoccupa invece di salire anche sul nuovo carro? Firmato : un uomo coerente, alias Vito Bernardi