Letture - Numero 28

SOMMARIO DELLA SEZIONE:

  • Silvio Berlusconi
  • Francesco Storace
  • Gianni Vattimo
  • Piero Fassino
  • Giorgio Bocca
  • Paolo Flores D’Arcais


    La storia ha dimostrato che i comunisti stanno sempre dalla parte dell’aggressore del tiranno del violento, contro l’Europa la democrazia e il proprio Paese. Oggi sento i postcomunisti che lo definiscono statista e lo rivalutano: Lui diceva sempre che la sorte peggiore che potesse capitargli sarebbe stata l’essere riabilitato dai suoi carnefici. Ad abbatterlo è stato un blocco tra parti politicizzate della magistratura, un ben noto gruppo editorial-finanziario e il Pci-Pds, che senza vergogna mise sotto accusa lui senza ricordare che riceveva finanziamenti da uno Stato, l’Unione sovietica, che teneva armi puntate contro il nostro Paese (Silvio Berlusconi al Convegno milanese su Craxi, in Il Giornale 30 gennaio 2005)


    Chiedo soltanto di ripetere ogni tanto a Berlusconi che lui è il nostro principale alleato, ma non il nostro principale. (Francesco Storace al Decennale di AN , in Il Giornale 30 gennaio 2005)


    Per essere di sinistra o sei un proletario sfruttato o hai qualche altra incazzatura: se non fossi stato gay non sarei mai stato di sinistra. (Gianni Vattimo, filosofo, in Il Giornale 4 febbraio 2005)


    Sappiamo di essere parte di una sinistra più larga, di cui noi siamo stati tanta parte, ma non la sola, in quella sinistra c’era un’altra grande famiglia, quella del socialismo riformista, da Turati a Nenni, a Saragat e Craxi, anch’esso parte della sinistra e del socialismo italiano. (Piero Fassino al Congresso della Quercia, in Il Giornale, 6 febbraio 2005)


    Fassino è davvero penoso: ha riabilitato il peggior nemico del PCI e messo in discussione Berlinguer, il miglior segretario che il partito abbia avuto. Se si crede che politica significa operare per il bene comune, allora vorrei sapere come questo si possa conciliare con i finanziamenti illeciti, con Tangentopoli, con i miliardi portati da "postini" in Sudamerica. Vorrei sapere se sono queste le persone che bisogna recuperare. (Giorgio Bocca, giornalista e storico, a proposito del discorso di Fassino e della "riabilitazione" di Craxi, in Il Corriere della sera, 9 febbraio 2005)


    Deplorevole: Più che deplorevole:miserabile. Mettere Craxi accanto a Gramsci e Berlinguer, ma anche a Turati e Nenni e persino a Saragat è una palese indecenza perché a tutti gli effetti Craxi è un condannato definitivo per più reati morto latitante. Accostare in qualsiasi modo il nome di un personaggio del genere al nome di Antonio Gramsci è disgustoso. (Paolo Flores D’Arcais, fondatore di Mircomega, in Il Corriere della sera, 7 febbraio 2005)