Letture - Numero 42

 

"Cantano commossi "salva l’Italia del duce sempre nell’ora di nostra bella morte". Partecipano alla messa in latino officiata dal sacerdote lefebvriano Emanuel Duchalard. E ricordano i 137 caduti della guardia nazionale repubblichina - più gli altri delle Brigate Nere, della Ettore Muti, delle Ss italiane - con il saluto romano. Tende il braccio anche Umberto Maerna, segretario cittadino di Alleanza nazionale - "lo scriva pure" - ma tra i duecento nostalgici del Ventennio che piangono i loro morti al cimitero Maggiore, la presenza degli esponenti di An suscita molti brusii". (La repubblica, 2 novembre 2007).

"Fiuggi è stato un errore gravissimo, una tragedia per il popolo missino che Giorgio non avrebbe mai permesso. Io non ho mai appoggiato An, mi hanno fatto molto male: hanno cambiato il partito da soli, perché la gente piangeva e se ne andava. Ora sono felice per Francesco, merita questo successo" ( Assunta Almirante all’Assemblea costituente de La Destra, Corriere della sera, 12 novembre 2007).

"Non si fa così. I colpi di testa in politica sono forieri di sconfitte devastanti. E’ il ragionamento che conta. E il confronto con gli avversari, per quanto screditati possano essere. Dopotutto i partiti politici sono strumenti per raggiungere uno scopo: ci vogliamo mettere al primo posto l’ affermazione de "bene comune"? Nel caso del nuovo partito berlusconiano non riusciamo a scorgere neppure la difesa del bene di quella parte degli italiani che negli ultimi tredici anni l’ ha votato con fedeltà. Cosa penseranno di Forza Italia azzerata in pochi minuti e condannata a confluire in qualcosa che non c’è?" (Gennaro Malgieri, Libero, 20 novembre 2007).

"Se la crisi è cominciata per la gnocca, non sta scritto da nessuna parte che qualcun altro ci debba rimettere anche il sedere, con licenza parlando" (Gianluigi Paragone, Libero, 22 novembre 2007).