GLI ITALIANI CHE CI GUARDANO DA LONTANO - Numero 37

 

Molti nostri connazionali residenti all’estero hanno criticato aspramente tanto l’operato del Governo di centrodestra quanto gli atteggiamenti e le scelte del Capo del Governo.

Di errori Berlusconi & C ne hanno commessi molti ma a loro va dato atto che hanno tentato (malgrado il boicottaggio dei vari Follini) di uscire dagli schemi dell’incancrenita Politica italiana.

La Moratti, nel bene o nel male, ha introdotto un processo di riforma che nessun altro suo predecessore era riuscito a compiere se non parzialmente ed in modo raffazzonato. Berlinguer, tanto per fare un esempio, ha dovuto cedere il dicastero all’ottimo De Mauro, che, comunque, edulcorò radicalmente il progetto del predecessore. In politica estera l’Italia è uscita dal vassallaggio franco-tedesco Berlusconi, buon imprenditore ma certamente non politico per vocazione, ha cercato di rendere meno pedante e formale il rapporto tra politica e società civile. La politica economica è stata improntata all’economia sociale di mercato e gli stentati risultati sono la somma di una serie di gravi crisi internazionali ed un aumento esponenziale delle ore di lavoro depauperate per proteste spesso poco sindacali e molto politiche.

Gli italiani all’estero, con buona pace di Mirko Tremaglia, hanno una percezione diversa della vita politica e sociale della Madre Patria. Ciò è dovuto principalmente a:

  • una visione mediata dalla coscienza collettiva della Nazione in cui vivono in cui, nella maggior dei casi, nel DNA degli autoctoni vi è l’abitudine a dominare e non ad essere dominati. Conseguentemente, per noi la norma giuridica è una tegola che il "signore di turno" (Austria, Spagna, Berlusconi o Prodi) ci lancia addosso; per cui bravo è colui che la elude senza farsi cogliere in fallo. E’ una concezione dello Stato opposta a quella che esprimono i comportamenti degli inglesi, dei francesi e dei tedeschi;
  • le informazioni che giungono dall’Italia non sempre rispecchiano la realtà socio economica reale;
  • gli espatriati più recenti sono esponenti di una cultura radical chic che è avulsa dai reali comportamenti dell’italiano medio.

Alcuni connazionali d’oltre Frontiera hanno espresso l’auspicio che in Italia inizi una catarsi che porti al rinnovamento dell’intera classe dirigente.

Grazie al loro voto determinante Prodi (cattolico praticante) può contare su una maggioranza che:

  • ha l’età media più elevata del mondo ;
  • si regge sul determinate supporto di:
    • giacobini visceralmente anticlericali ;
    • propugnatori delle unioni tra appartenenti allo stesso sesso.

Inoltre banchieri ed imprenditori hanno iniziato le grandi manovre per il consolidamento dell’oligarchia economico - finanziaria:

  • la fusione tra Società Autostrade ed Abertis ha come maggior beneficiario Benetton;
  • già la ventilata assegnazione del dicastero dell’economia ad un tecnico ha dato il via alle grandi manovre per la fusione tra Banca Intesa e Capitalia (con Geronzi, Presidente di Capitalia, contrario all’operazione messo fuori combattimento dalla magistratura).

Questo è solo l’inizio a legislatura appena abbozzata, figuriamoci il seguito.

Altro che catarsi e coerenza moralizzatrice della classe dirigente.

Meditate Connazionali all’estero, meditate

Maurizio Turoli
maurizio_turoli@yahoo.it